sabato 19 gennaio 2008

grandi capolavori nascosti e piccole considerazioni

Questa bellissima chiesa ha una lunga storia e il romano/turista contemporaneo non le rende giustizia. Fondata nel VII secolo sotto Onorio I come Santa Martina, gode di vita propria fino al '500 quando viene ceduta alla celebre Accademia di San Luca e acquista la denominazione odierna. Pietro da Cortona è incaricato di un grandioso restauro e la chiesa si trasforma in un monumentale tempio barocco.
Provate ad andare ai fori imperiali; lì tra le vestigia romane, davanti l'arco di settimi severo, c'è una chiesa dimenticata da tutti, praticamente irraggiungibile se non appunto dai fori, e dunque completamente slegata dal contesto cittadino che prime le apparteneva!
La nuova urbanistica fascista si è portata via borghi e case, e proprio via dei fori imperiali la taglia completamente fuori da qualcunque logica di percorso.
...se avete intenzione di andare a vederla...bhè non solo non si può ma non c'è altro da ammirare che un'infinità di ponteggi! Un lungo restauro la sta interessando dagli anni '80 e pare (PARE) che dopo il completamento della cripta, i lavori dovrebbero terminare nel 2009/2010...
La visita con l'uni però è stata super interessante: attraverso il restauro infatti, una grande squadra di arhcitetti, storici dell'arte, restauratori etc... hanno potuto rintracciare la complessa stratigrafia di questa chiesa e le l'idea estetica che è stata all'origine dell'opera di Pepo da Cortona... :-) peccato che tutto questo per ora, non si possa verificare dal vivo.
Il discorso è davvero molto lungo e complesso e banalizzarlo in poche righe non è la cosa migliore da fare: diciamo che qui l'artista non è stato architetto nel vero senso del termine ma pittore in tutto e per tutto. Attraverso un trattamento esclusivamente cromatico, cioè USANDO I COLORI in tonalità leggermente diverse (!), e attraverso la resa più SCABRA delle superfici che si trovano nella parte bassa, costruisce un ambiente dal colore apparentemente uniforme, che però si schiarisce sempre di più verso l'alto, in una luminosità sempre più forte che nella cupola è quasi accecante! La luce cade sulle superfici e a seconda della loro levigatezza incide in maniera diversa, dando così una vitalità fortissima a tutto l'ambiente.
Pietro da Cortona è stato il pittore; il vero architetto, come quasi sempre nell'arte barocca, è stata la Luce.


PS: spero di non avervi appallato con qualche termine troppo tecnico, in realtà alcune cose (andando avanti con lo studio, mi accorgo che sono sempre di più se non tutte) sono molto ma molto più complesse di come si vedono.
E questo non perchè l'uomo tende a costruirci sopra mille congetture (classica frase del liceo: "Ma Dante mica pensava a tutte queste cose che ci sono scritte nelle note mentre scriveva la Divina Commedia!!"): in realtà dietro una grande opera di solito c'è il pensiero di un grande uomo.
E' vero che a volte l'opera si carica troppo degli sguardi che riceve col passare del tempo e finisce per assumere una forma che forse neanche le appartiene più ma questo non deve esimerci dal porci qualche domanda in più, se non sulla storia che l'ha creata, magari su di noi.
Non è obbligatorio sapere o studiare quel pensiero di cui parlavo prima: l'arte può anche "servire" solo, neanche troppo banalmente, ad emozionare.
Forse però può aiutare a riflettere che non tutto è solo quello che sembra.
Dopo qualche anno di università ho capito una cosa che mi ha cambiato tutto.
Questo è quello che studio perchè l'arte mi aiuta a guardare ciò che c'è oltre l'apparenza delle cose.

Nessun commento: